Giro d’Italia 2019, la fuga premia Peters! Nibali e Roglic perdono una decina di secondi da Carapaz

Ancora un fuggitivo al Giro d’Italia 2019. Stavolta è il turno di Nans Peters, che fa il vuoto ancor prima di approcciare l’ultima salita verso il Lago di Anterselva e vince la tappa. Non riescono a reagire in tempo Esteban Chaves (Mitchelton-Scott), secondo, e Davide Formolo (Bora-hansgrohe), terzo, che chiudono con un ritardo abbondantemente sopra il minuto. Tra i big succede tutto negli ultimi due chilometri, con l’attacco di Mikel Landa, prima, e Richard Carapaz, poi, che mandano in difficoltà Vincenzo Nibali e Primoz Roglic, che alla fine devono cedere sette secondi.

Partenza velocissima in ragione del tracciato in discesa nei primi chilometri. Numerosi dunque i tentativi di attacco, ma finché non si arriva alle prime rampe della salita nessuno riesce ad evadere dal gruppo. Primi a muoversi sono Frapporti, Maestri, Nielands, Wyss e Conci, raggiunti da Serry, ma la loro azione ha vita breve, con l’accelerzione di Valerio Conti che porta al ricongiungimento con il gruppo, che si spezza di conseguenza.

A provarci subito dopo sono Sutterlin e Battaglin, ma anche questo tentativo non dura che il tempo di nominarlo. A provarci nuovamente è Conti, che parte con Peters, il quale rilancia quando vengono ripresi, portando con sé Masnada, Antunes, De La Parte, Kangert, Neilands, De Gendt, Chaves, Conci. Per la prima volta il gruppo concede una ventina di secondi di vantaggio, con Vendrame e Bouwman che ne approfittano per rientrare a loro volta sui primi. Provano ad imitarli separatamente Maestri e Conti, che vengono ripresi da un gruppetto trainato da Bob Jungels, partito in controtempo, ma motivato a rientrare sulla testa della corsa visto che il gruppo sembra intenzionato a lasciarli andare.

Con il lussemburghese ci sono anche Davide Formolo (Bora-hansgrohe), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Jan Bakelants e Chris Hamilton (Team Sunweb), mentre perde contatto Diego Ulissi (UAE Team Emirates), inizialmente presente. Dopo aver scollinato con circa 50 secondi di ritardo, nella discesa gli inseguitori rientrano sulla testa della corsa, formando un gruppo di 18 unità in testa alla corsa. La presenza di Formolo non preoccupa la Movistar, che di conseguenza lascia fare, gestendo con tranquillità il tentativo. A metà corsa il distacco arriva a 6’30”, ma tende a salire anche successivamente, fino ai 7’30” registrati ai piedi del primo GPM di giornata, dove è il Team Ineos a mettersi a tirare per difendere la nona posizione di Pavel Sivakov.

Intanto tra i fuggitivi allunga Jan Bakelants, che scollina con un margine di circa un minuto sugli inseguitori, ancora tutti assieme vista la lunga distanza dal traguardo. La situazione cambia quando inizia l’ascesa verso Terento, con Antunes che rompe subito gli indugi, ma è la brusca reazione di De Gendt a fare la differenza. Con lui resta inizialmente il solo Neilands, con il quale riprendono sia il portoghese che il belga,mentre con loro rientrano anche Masnada e Brambilla, seguiti poco dopo da Formolo, che porta con sé Hamilton e Peters. Intanto anche in gruppo c’è una importante accelerazione, ad opera della Bahrain – Merida, che porta il distacco a scendere a sei minuti, ma quando si spostano gli uomini di Nibali il ritmo ritorna piuttosto blando.

Dopo lo scollinamento davanti sembra mancare l’intesa, portando così a un ricompattamento globale tra gli attaccanti della prima ora, che dopo la discesa formano nuovamente un gruppo di 18 uomini nei pressi del Traguardo Volante di Brunico, che vede Masnada passare per primo su De Gendt e Hamilton. Conti e Conci provano un nuovo allungo, ma anche questa volta il resto dei battistrada non lascia fare e rientra a 20 chilometri dall’arrivo. Più deciso è lo scatto di Peters a 14 dall’arrivo, che permette all’ex maglia bianca di accumulare un vantaggio di 20 secondi, che cresce rapidamente a 50 prima della salita finale verso il Lago di Anterselva. Dietro, invece, Astana e Ineos tengono il vantaggio degli attaccanti sui 5’30”.

Appena cominciata la salita, Conti, Chaves e Neilands si avvantaggiano sul resto degli attaccanti, ma il ritardo da Peters non diminuisce, anzi. Chaves prova così ad alzare l’andatura, con Conti e Neilands che perdono contatto, mentre da dietro provano a rinvenire Formolo e Masnada, che a loro volta avevano staccato Kangert e Brambilla. L’azione di Peters è però irresistibile e il divario cresce sempre più; dentro al palazzetto del biathlon di Anterselva è lui ad alzare le braccia al cielo, davanti a Chaves, Formolo, Masnada e Neilands, che hanno reagito troppo tardi.

In gruppo Jan Hirt (Astana) screma il gruppo nella parte più dura della salita, ma è Landa a far esplodere il gruppetto dei migliori. L’unico che reagisce è Hugh Carthy (EF Education First), che a lungo riesce a tenere la ruota del basco, prima di cedere in vista dell’ultimo chilometro. Roglic e Nibali non appaiono brillanti, Carapaz se ne accorge e segue l’allungo di Lopez, lasciando lì il siciliano e lo sloveno. Ormai al traguardo manca troppo poco per guadagnare molto, così i due limitano il ritardo a sette secondi.

Ordine d’arrivo Diciassettesima Tappa Giro d’Italia 2019

Classifica Generale

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